5 COSE (VERE) SUL VULCANO (NUOVO)
Il vulcano che si è svegliato dopo seimila anni nella penisola di Reykjanes è… una valle. Sì: il nuovo vulcano islandese non è una montagna ma “soltanto” una fessura nella terra (accade spesso da queste parti). Questa qua si è aperta nel bel mezzo della Geldingadalur, che si traduce come “Valle della castrazione” o secondo alcuni “Valle degli eunuchi”. Per davvero. Presto gli abitanti di Grindavík – la municipalità entro il cui territorio è cominciata l’eruzione – avvieranno l’iter per attribuire un nome specifico anche al campo di lava che sta nascendo, e Odino solo sa cosa si inventeranno.
L’eruzione procede lenta ma procede. Per intenderci, la lava ha raggiunto l’area della valle presso cui furono sepolti i resti dell’antico colono Ísólfur di Ísólfsstaðir, di cui non so assolutamente nulla se non che – se tanto mi dà tanto – a questi suoi resti dovesse mancare come minimo un pezzo.
Per tranquillizzare la popolazione, le autorità islandesi si sono affrettate subito a dire che l’eruzione in corso “è piccola”. Il flusso eruttivo d’altra parte è di appena dieci metri cubi di lava al secondo: “Come il fiume Elliðaá, non di più”. La protezione civile ha aggiunto che l’eruzione è bella, oltre che piccola. Il risultato è stato talmente rassicurante che per tutta la giornata di oggi un altro fiume si è riversato nella valle infuocata: di gente. Alcuni spettatori si sono presentati niente meno che in scarpe da ginnastica. Temendo che forse la popolazione fosse stata un po’ troppo tranquillizzata, nel corso del pomeriggio le autorità hanno provato a correggere il tiro: “Attenzione! L’eruzione è piccola. MA PICCOLA IN TERMINI GEOLOGICI”. Lo strato di lava è già spesso fino a quindici metri, hanno detto. Possono aprirsi nuove fessure ovunque, hanno aggiunto. Hanno pubblicato foto di elicotteri vicini al vulcano, per dare un’idea delle proporzioni. “L’eruzione è visibile anche dallo spazio!”. Ancora troppe persone. “L’eruzione si vede molto meglio dalla webcam. Statevene in poltrona con popcorn, coca cola e Hraun” (barrette di riso soffiato e cioccolato dalla caratteristica forma lavica: hraun vuol dire lava). Niente. In serata l’asso nella manica: “Nell’area non c’è copertura telefonica!” Che ci andate a fare se non potete fare nemmeno una diretta Twitch?
Uno dei primi a raggiungere il sito è stato il giovane Steinn Kristgeirsson, che con alcuni suoi amici è arrivato vicinissimo alla lava già nel corso della notte. «Faceva un po’ caldo e a un certo punto non riuscivo quasi a respirare, ma si vive una volta sola», ha detto dopo aver fallito il tentativo di dimostrare che la sua ultima affermazione fosse vera.
Ci sono due scenari possibili per il prosieguo dell’eruzione. O l’attività diminuisce e termina entro pochi giorni oppure si estende ad altri siti limitrofi. In ogni caso quel che è certo è che nella penisola di Reykjanes è cominciata un’era nuova, con possibili eruzioni ogni due, cinque o venti anni. Forse andrà avanti così per secoli. Il pragmatico geologo Magnús Guðmundsson ha sintetizzato dicendo che non ha troppo senso star qui a far calcoli: “Ritengo sia piuttosto evidente che quando questa storia sarà finita noi saremo tutti morti da tempo”.
Foto di Vilhelm Gunnarsson per Visir.is