Il Triangolo Lariano è un’area di notevole interesse geologico e naturalistico.
Questa zona è caratterizzata da formazioni rocciose sedimentarie di origine marina, in cui sono racchiuse numerose tracce fossili degli organismi vissuti nel passato.
Durante gran parte dell’Era Mesozoica (250-65 milioni di anni fa) quest’area era occupata da una porzione marginale dell’oceano chiamato Tetide, compreso tra due grandi “supercontineti”, uno settentrionale chiamato Laurasia e uno meridionale chiamato Gondwana.
I fondali di quest’area avevano una topografia accidentata, con alternanza di zone ad alta e bassa profondità. Sui fondali si depositavano sedimenti prevalentemente di natura carbonatica, i quali hanno costituito le rocce del Triangolo Lariano.
L’Era Mesozoica viene convenzionalmente in questi periodi:
– nel Triassico (250-202 milioni di anni fa) ci si trova in una situazione di mare caldo poco profondo, con barriere coralline caratteristiche delle zone tropicali ed equatoriali
– nel Giurassico (202 – 140 milioni di anni fa) si ritrovano condizioni di profondità marine superiori
– nel Cretaceo (140 – 65 milioni di anni fa) lo scontro del continente Africano con quello Eurasiatico ha portato alla progressiva chiusura della Tetide e al conseguente innalzamento delle rocce dei fondali marini, che hanno subito piegamenti, sovrascorrimenti e fratture .
Ha avuto inizio in questo periodo la formazione delle Alpi e delle Prealpi (orogenesi alpina), continuata per tutta l’era Cenozoica (65 – 1,8 milioni di anni).
Il paesaggio attuale del Triangolo Lariano è stato è stato determinato dai fenomeni geomorfologici avvenuti nell’Era quaternaria (1,8 milioni di anni fa – presente).
I responsabili di questi fenomeni sono state le grandi lingue glaciali, provenienti dalla Valtellina e dalle sue valli laterali, che a più riprese si sono spinte fin quasi a Milano.
Il movimento dei ghiacciai esercita una potente azione abrasiva e porta con se grandi quantitativi di detriti trasportati verso la valle e la pianura. Nei momenti di clima più mite, quando quindi i ghiacciai si ritiravano questi materiali con diversa granulometria venivano abbandonati, lasciando così depositi morenici e gli innumerevoli massi erratici frequenti in quest’area.
La presenza di numerose rocce carbonatiche ha determinato inoltre la presenza di numerosi fenomeni carsici superficiali e profondi.
M.S.
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