Nel 1992 insieme a tre compagni di viaggio, Loris, Sergio e Daniele, sono partito in una torrida giornata di luglio per percorre l’Islanda in bicicletta.
L’accoglienza è stata molto dura, 5 gradi centigradi e pioggia, è stato il benvenuto dell’isola! Ma chi vuole visitarla e ammirare le meraviglie dei suoi paesaggi, deve imparare velocemente a convivere con questo clima severo.
Ricordo ancora con lucidità quel primo giorno in cui abbiamo percorso 110 km con il freddo e la pioggia, l’accoglienza dell’ostello vicino alla cittadina di Selfoss e il mio primo acquisto: un cappellino di lana!
Ma sicuramente la parte più affascinante e avventurosa del viaggio è stata, la traversata dell’altopiano centrale fino alla città di Akureyri.
Ricordo la prima “lezione” ricevuta da quest’isola che sfiora il 66° parallelo nord;
assieme ai mie tre compagni di avventure mi ero prefissato di compiere una distanza di circa 100 km, per poter così attraversare l’altopiano in 3 giorni, ma quel giorno il vento con raffiche tra i 60 e gli 80 km orari, ci ha costretto a percorrerne solo 45 km in 9 ore, obbligandoci a piantare la tenda in mezzo al “nulla”.
Impagabile la soddisfazione di fare il bagno nella vasca naturale di Laugafell, fuori temperatura di 4 gradi centigradi in acqua 38°, immersi in una natura stupenda.
Rimarranno sempre dentro di me le emozioni provate nell’attraversare il grande sandur tra il ghiacciaio Vatnajokull e il ghiacciaio Hofsjokull, percorrendo la mitica pista di Sprengisandur.
Ricordi che ho messo alla prova ritornandoci quasi vent’anni dopo, ogni metro di strada mi sembrava familiare!
Sicuramente il percorrere la strada in bicicletta, “conquistandone” ogni metro, ti scolpisce la memoria in maniera indelebile.
Socchiudendo gli occhi rammento il terribile freddo ai piedi, guadando i fiumi glaciali, infatti in questa parte d’Islanda non esistono i ponti, ma la soddisfazione ci riempiva di gioia per la piccola impresa e il freddo si sentiva meno!
Che fortuna quella di poter ritornare in questa splendida Isola, ho ripercorso più volte quella strada, senza annoiarmi mai, i colori e le emozioni sono sempre diverse!
Mauro Scattolin